Firenze, al via congresso di psicogeriatria

FIRENZE – Diabete, insulino-resistenza, malattie del fegato, disturbi del sonno… Sono i fattori di rischio per l’Alzheimer sui quali si stanno concentrando i 500 specialisti – tra geriatri, neurologi, psichiatri – del 24° Congresso Nazionale della Associazione Italiana di Psicogeriatria (AIP) apertosi oggi a Firenze.

Tutti concordano sul fatto che nonostante si riscontri una riduzione dell’incidenza (nuovi casi ogni anno) della malattia, la prevalenza (totale dei casi) sia comunque in aumento.

Il fatto è che “gli ottantenni di oggi rispetto a quelli del passato – spiega il Prof. Alessandro Padovani dell’Università di Brescia – sono meno colpiti dalla malattia: il controllo dei fattori di rischio ne ritarda la comparsa; tuttavia l’aumento degli anziani nella popolazione porta a un incremento della prevalenza, con una cifra assoluta superiore rispetto al passato”.

“Oggi – aggiunge il Prof. Diego De Leo, Presidente AIP (nella foto) – è possibile rilevare i biomarcatori anche tramite una semplice analisi del sangue, intervenendo quindi anche in persone che non presentano segni di malattia; tuttavia questa disponibilità pone questioni etiche oltre che organizzative, per identificare le persone da sottoporre a questi test”.

Dedicato agli aspetti di “Integrazione e innovazione: fondamenti del sapere psicogeriatrico”, il congresso si chiuderà sabato. Fra i temi affrontati: l’intelligenza artificiale nella cura degli anziani, i nuovi scenari aperti dalla legge 33, le novità farmacologiche allo studio, tra anticorpi monoclonali e oligonucleotidi antisenso.

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