Sarebbero i neuroni inibitori dell’amigdala ad avere un ruolo chiave nel mantenimento della distinzione tra ricordi di eventi simili. Lo ha messo in luce uno studio pubblicato in Open Access su Cell Reports da un team di ricerca dell’Università di Torino.

Studiando l’attività cerebrale durante l’apprendimento di eventi distinti con elementi in comune, i nostri, coordinati dal fisiologo Benedetto Sacchetti, hanno scoperto che nell’amigdala eventi distinti vengono sì memorizzati da gruppi diversi di neuroni, ma alcuni di essi si attiverebbero per entrambi gli eventi, aiutando in questo modo a ricordarne le somiglianze.

Questi ultimi verrebbero “regolati” da neuroni inibitori che, se bloccati, lascerebbero libera l’attivazione dei neuroni condivisivi delle esperienze causando confusione e sovrapposizioni. Il lavoro è stato condotto integrando metodologie di analisi comportamentale, biologia molecolare, microscopia ad alta risoluzione e modulazione dell’attività cerebrale.

“Questa ricerca – spiega il prof. Sacchetti – riveste un’importanza significativa poiché mette in luce l’esistenza di neuroni il cui ruolo è quello di mantenere separate le memorie di eventi distinti ma con aspetti in comune, consentendo così di conservare i ricordi di tali eventi in modo preciso e nitido”.

“Considerando che una delle caratteristiche tipiche dei disturbi della memoria, come le demenze e il disturbo post-traumatico da stress, è la tendenza a confondere gli eventi passati, questa ricerca potrebbe fornire nuove informazioni utili per sviluppare nuove strategie terapeutiche”, conclude.

Lo studio

Concina et al., Hippocampus-to-amygdala pathway drives the separation of remote memories of related events, Cell Reports 43, 114151 May 28, 2024 https://doi.org/10.1016/j.celrep.2024.114151 (Open Access)

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