Rapporto NAS: social media e salute adolescenti

WASHINGTON, D.C. – Due fenomeni in rapida crescita e strettamente interconnessi, secondo gli esperti della National Academy of Sciences (NAS): l’ubiquità dell’uso dei social media e l’aumento dei disturbi mentali tra i bambini e gli adolescenti.

Certo, ci sono aspetti delle nuove tecnologie che migliorano la vita, non solo ai giovani, ma non sono pochi oggi i ricercatori a richiamare l’attenzione sul fatto che spesso queste implicano “distorsioni della realtà indotte da algoritmi che esacerbano disinformazione e contenuti pericolosi”.

Il Comitato sull’impatto dei social media sulla salute degli adolescenti del NAS ha recentemente pubblicato un rapporto su questi temi, dal titolo Social Media and Adolescent Health, liberamente scaricabile, in cui oltre a presentare lo stato dell’arte della ricerca, formula specifiche raccomandazioni.

L’appello è destinato non solo a educatori, operatori della salute, amministratori e politici, ma anche alla stessa industria produttrice di questi ritrovati sempre più presenti nelle nostre vite, per promuovere l’adozione di “misure a protezione dei giovani dall’abuso”.

È però un po’ un cane che si morde la coda, ammettono gli Autori, perché in realtà “è difficile determinare il verso della relazione”, cioè se siano più i social media a influenzare la salute mentale di chi li usa o se sia vero a maggior ragione il contrario.

Anche in questo ambito di ricerca poi gli approcci metodologici non sono uniformi: alcuni fattori vengono concettualizzati come stimoli in determinati studi, in altri come risultati; per non parlare dell’ubiquità dell’esposizione o delle “variabili omesse”, che rendono il tutto ancora più complicato.

“La presente review – dunque – non supporta la conclusione che i social media causino cambiamenti nella salute degli adolescenti a livello di popolazione; purtuttavia non possono non essere disconosciuti rischi potenziali associati quali ad esempio l’incoraggiamento al confronto sociale che può giocare un ruolo in alcune problematiche”.

Inoltre è innegabile che il tempo speso sui social riduce di molto il tempo a disposizione che potrebbe essere dedicato ad altre attività quali il gioco, l’esercizio fisico, lo studio, gli hobby, ma anche al sonno, con conseguenze note quali “depressione, disturbi dell’umore, aumento ponderale, problemi dell’attenzione, comportamenti disfunzionali”.

Il rapporto

National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine. 2024. Social Media and Adolescent Health. Washington, DC: The National Academies Press. https://doi.org/10.17226/27396.

Foto di Allen Taylor su Unsplash

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