“Depriving people of their liberty for the wider public good is often contentious and needs to be handled carefully”
Samantha Brooks, 2020
Uno studio di Samantha Brooks e colleghi del Dipartimento di Medicina Psicologica del King’s College di Londra sull’impatto psicologico della quarantena è stato pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista Lancet, che dedica una sezione open access (COVID-19 Resource Centre) a “instant paper” riguardanti il Coronavirus.
Sintomi da stress post-traumatico, confusione, rabbia, depressione, ansia, insonnia, irritabilità. Sono tutti effetti potenziali della quarantena. E sembrano avere una durata di lungo termine.
Lo hanno rivelato i ricercatori britannici attraverso un’ampia rassegna di lavori pubblicati negli ultimi anni relativi a misure di contenimento di epidemie di SARS, Ebola, H1N1, MERS e altri tipi di influenza verificatesi in diverse parti del pianeta.
Durante l’isolamento, i principali “stressor” sarebbero:
- la durata della quarantena;
- l’inadeguatezza delle informazioni ricevute;
- la carenza di rifornimenti di beni di prima necessità;
- la frustrazione per la privazione della libertà;
- la paura di infezione.
Dopo il periodo di isolamento, si aggiungerebbero anche preoccupazioni finanziarie e stigma.
“In situations where quarantine is deemed necessary, officials should quarantine individuals for no longer than required, provide clear rationale for quarantine and information about protocols”
Samantha Brooks, 2020
È per questo che, prima di introdurre misure restrittive che vanno a intaccare la libertà personale, bisognerebbe sempre pensare a come mitigarne le prevedibili conseguenze.
Insomma, dotarsi di programmi e protocolli ragionati, basati sull’evidenza scientifica, adeguati al bisogno e standardizzati in tutto il sistema sanitario.
Almeno così suggeriscono i britannici, che – come principi basilari – consigliano di:
- tenere la quarantena il più breve possibile;
- assicurare alle persone tutta l’informazione necessaria;
- garantire i rifornimenti per i bisogni primari;
- mantenere canali di comunicazione attivi;
- mettere le persone in condizione di usare tecniche per fare fronte allo stress quotidiano.
Qui lo studio full text (pdf).
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