NYC – Si è concluso da pochi giorni all’ONU un tavolo di discussione focalizzato sul dialogo e la partecipazione intergenerazionale quale mezzo per raggiungere la piena occupazione e un lavoro dignitoso per tutti, superando le disparità attuali.

Il “dialogo intergenerazionale” serve a costruire relazioni mutualmente abilitanti tra le diverse generazioni, nell’ottica di conseguire due degli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU: lavoro dignitoso e crescita economica (obiettivo 8), riduzione delle disuguaglianze (obiettivo 10).

In questo modo le persone di tutte le età possono riconoscersi quali titolari, agenti e beneficiari dei Sustainable Development Goals (SDGs), che sono una chiamata all’azione per le Nazioni del mondo. I dialoghi intergenerazionali sono dei veri e propri processi di reciproco apprendimento.

“Vedere che la nostra intuizione del giugno dello scorso anno si sia trasformata nella sostanza in un progetto delle Nazioni Unite ci motiva ad andare avanti: ora la strada è davvero aperta”, dice Marco Mozzoni, direttore di Brainfactor Research, ideatore di C*Gens Circular Generations.

“C*Gens è una rete di persone, prima nel suo genere in Italia, che vuole abbandonare la logica della competizione tra generazioni, verso una collaborazione intergenerazionale in grado di portare benefici nel lavoro, nell’istruzione, nella salute, nella ricerca scientifica, nell’economia, nel sociale.”

“Ci è sembrato assurdo, nel contesto dell’economia circolare, pensare solo alla sostenibilità in senso materiale, dimenticandoci… noi stessi: riciclare le cose ma buttare le persone a un certo punto della loro vita è un paradosso insostenibile; da qui nasce la nostra iniziativa”.

Di seguito, il link UN Web TV alla registrazione audiovisiva dell’evento, promosso dalla Commission for Social Development, United Nations:

https://media.un.org/en/asset/k1f/k1fecrsu09?kalturaStartTime=1050

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