Nasce C*Gens, largo alle generazioni circolari

Why do we waste humans?

“Ricicliamo, recuperiamo, riusiamo gli oggetti. Creiamo percorsi virtuosi per le cose. La chiamiamo economia circolare. Ma le persone le buttiamo via peggio dei rifiuti. Perché?”

È per scardinare questo paradosso che nasce il progetto C*Gens Circular Generations: riportare gli umani al centro del sistema, trasferendo i metodi della Circular Economy dai prodotti (cose) ai produttori (persone).

Superata la logica della competizione, ogni generazione può aiutare le altre a crescere e prosperare insieme, mettendo ciascuna a disposizione le proprie specifiche competenze, capacità, esperienze, in un vero e proprio processo circolare che si autoalimenta.

In pratica si tratta di una rete – prima nel suo genere – di accelerazione del “riuso” dei lavoratori in età attiva e con esperienza utile esclusi dal sistema produttivo, che costituisce allo stesso tempo un “attrattore intergenerazionale” per facilitare in senso pieno il cambiamento sostenibile.

Meno “scorie” emesse da persone improduttive (“malattie, psicopatologie, crimine”), riduzione dei tempi di allineamento delle giovani generazioni, non ci sarà più bisogno di “rifornimenti” riparatori (aiuti pubblici e privati), con conseguente abbattimento dei costi e aumento della produttività generale.

Molti dunque i benefici attesi, non solo per le imprese, ma per l’intera società, l’istruzione, il fisco, la sanità (salute e salute mentale). Inoltre, valorizzando concretamente le persone nel contesto dell’economia circolare, ne aumenterà la motivazione, con decisivi “automatismi quotidiani positivi”.

Università, ricercatori, professionisti, media, associazioni datoriali, persone che semplicemente vogliono impegnarsi in una missione a valore aggiunto per loro stessi e per gli altri sono i benvenuti, per condividere il progetto e contribuire alla sua realizzazione.

Qui le slide pdf di presentazione di C*Gens Circular Generations (download).

Contatto: research@brainfactor.it

Brainfactor Research

Photo by Henk Mul on Unsplash

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