Pediatri: la nuova piramide alimentare è transculturale

ROMA – “L’integrazione tra popoli comincia dal menù dei più piccoli”. Ne sono convinti i pediatri italiani riuniti a congresso in questi giorni a Roma, dove hanno oggi lanciato una nuova piramide alimentare per l’età pediatrica “transculturale”. Non solo pasta e riso, dunque: nei piatti dei bambini entrano sorgo, miglio e quinoa, oltre a germogli di bamboo e foglie di cassava, accanto a pomodori e melanzane. E per frutta: mele, arance, ciliegie, ma anche litchis e papaya.

I principi sono quelli della dieta mediterranea integrata da cibi multietnici, con elevata assunzione di verdura, legumi, frutta, noci e cerali integrali; alto consumo di pesce e di acidi grassi insaturi cioè olio di oliva; bassa assunzione di acidi grassi saturi e di prodotti caseari, nonché ridotta assunzione di carne, in particolar modo la carne rossa, infine un moderato apporto di sale e – non poteva certo mancare – attività fisica quotidiana per almeno un’ora al giorno.

FOLDER_PIRAMIDE_ALIMENTARE_VERSIONE_DEF01

Una vera e propria strategia nutrizionale quella promossa dalla Società Italiana di Pediatria in occasione del suo 71° congresso nel pieno di Expo 2015, ma anche “uno strumento di educazione alimentare per tutti i bambini basato su alimenti globalizzati, con l’obiettivo di far incontrare i principi di salute della dieta mediterranea con i sapori delle altre popolazioni che vivono nel nostro Paese, all’insegna dello slogan: il cibo unisce”, spiega il presidente Giovanni Corsello.

Image credits: Shutterstock

Be the first to comment on "Pediatri: la nuova piramide alimentare è transculturale"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.