Crisi, come prevenire i crolli finanziari con il simulatore artificiale a marchio UE

Crisi, come prevenire i crolli finanziari con il simulatore artificiale a marchio UE.BRUSSELS – Come dovremo adattare le politiche europee nel 2020, quando un quarto della popolazione avrà più di 65 anni? Gli economisti riusciranno a prevedere le reazioni delle banche alle crisi? Quale sarà il loro impatto sull’economia generale? Sono solo alcune delle domande a cui sarà in grado di rispondere un nuovo simulatore artificiale frutto di un progetto di ricerca finanziato con 2.5 milioni di Euro dalla Commissione Europea, presentato oggi a Brussels.

Il software milionario “sarà in grado di predire l’interazione fra popolazioni virtuali di attori economici, dalle piccole e medie imprese (PMI) ai grandi gruppi societari, dalle banche ai piccoli risparmiatori, dai datori di lavoro ai lavoratori in cerca di occupazione, che commerciano e competono come le persone reali: ciascun agente di simulazione è caratterizzato da un comportamento individuale e realistico e da interazioni in grado di mostrare l’evoluzione del mercato, al fine di dare corso a simulazioni massive capaci di testare nuove politiche destinate ad affrontare le sfide di una società sempre più complessa e sofisticata”, ha spiegato Viviane Reding, Commissario UE media e informazione in un comunicato stampa.

“I risultati di questo progetto di ricerca integreranno le statistiche economiche tradizionali e gli assunti relativi alle reazioni dei diversi attori economici rendendo possibile una migliore verifica preventiva degli effetti delle politiche economiche sulle persone; per questo mi auguro che i governi e gli enti di ricerca dei diversi paesi europei agiranno tempestivamente per rendere disponibile questo strumento ai decisori”, ha aggiunto Reding.

“I metodi tradizionali degli economisti si sono dimostrati fallimentari, non essendo stati in grado di prevedere l’impatto e la dimensione della crisi attuale su scala mondiale: questi nuovi applicativi possono invece mostrare le reazioni possibili delle banche in diversi contesti di mercato, analizzando un ampio numero di fattori quali il rapporto riserve – invesitmenti, i comportamenti di risparmio e di investimento dei creditori, ma anche fattori psicologici quali la fiducia nel mercato e gli effetti prevedibili di riforme monetarie e fiscali da parte delle politiche di governo, con simulazioni di scenari a differente composizione demografica, quale ad esempio una società a prevalenza di anziani o con scarsità di risorse energetiche”, prosegue la Reding.

Il software è stato sviluppato con fondi FP7 da ricercatori di 8 università europee, fra cui Italia, Francia, Germania, Turchia e Regno Unito. L’Italia è rappresentata da Silvano Cincotti dell’Università di Genova, Michele Marches dell’Università di Cagliari, Mauro Gallegati dell’Università Politecnica delle Marche.

l nome dell’applicativo? EurAce.

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