Forse non ci voleva uno studio scientifico per capire che, al sopraggiungere del fine settimana, si sta tutti un po’ meglio, ci si sente più felici… Tant’è. All’Università di Rochester hanno condotto “la prima ricerca sulla variazione quotidiana dell’umore fra i lavoratori adulti”, come si legge in una nota stampa. Verrà pubblicata sul Journal of Social and Clinical Psychology (2010, in press).
Questo effetto benefico, che riuscirebbe addirittura ad attenuare dolori e mal di testa, oltre che a migliorare il tono generale dell’umore, avrebbe luogo proprio perché “dal venerdì sera alla domanica pomeriggio si dispone di una ampia libertà di scelta fra le diverse attività e si ha una maggiore opportunità di stare in famiglia con i propri cari”…
L’effetto “Rochester” (lo chiameremo così in onore dell’Università che per prima l’ha studiato – NdR) lo si può riscontrare anche fra “colletti bianchi”, manager e lavoratori adeguatamente motivati dal proprio lavoro, spiega Richard Ryan, docente di psicologia all’omonima università. Non c’è niente da fare, evideniza il professore americano, di fronte alla “libertà” siamo tutti uguali.
Campione dello studio? 74 lavoratori fra i 18 e i 62 anni, valutati con una serie di questionari finalizzati a rilevare sentimenti quali felicità, positività, ansia, depressione, rabbia, ma anche sintomi fisici quali stress, mal di testa, problemi di digestione, difficoltà respiratorie, stanchezza, correlati al tipo di attività svolta e al periodo della settimana.
Nel gruppo di ricerca figurano anche Jessey Bernstein, docente alla McGill University, e Kirk Warren Brown, della Virginia Commonwealth University.
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