MILANO – L’hanno chiamata provocatoriamente “Cervello in fumo”.
Si tratta di una ricerca che ha l’obiettivo di verificare se esiste una possibile associazione tra esposizione all’inquinamento atmosferico e condizioni psicofsiche quali la velocità di elaborazione delle informazioni, l’attenzione, l’umore, il livello di stress, la qualità del sonno.
L’idea è del Laboratorio di Tossicologia ambientale e industriale della Statale di Milano: viene realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, la Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione Giulio A. Maccacaro impresa sociale e l’Associazione Cittadini per l’Aria Onlus.
Per sette giorni continuativi, nel periodo dal 16 gennaio al 1 marzo, i volontari indosseranno un campionatore passivo di misurazione di biossido d’azoto (nella foto) per rilevare l’esposizione al gas, impegnandosi a rispondere quotidianamente, a fine giornata, a un questionario di valutazione del proprio “benessere mentale”.
Questo il sito web di Cevello in fumo:
https://sites.unimi.it/toxlab/benessere.mentale/index.php
Foto di Bogdan Todoran su Unsplash
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