ROMA – Molti gli aggiornamenti in neurofisiologia e neuroimaging dal congresso annuale della Società Italiana di Neuropsicologia (Sinp) tenutosi a Roma a Novembre. Interessanti in modo particolare alcuni studi sui modelli anatomici funzionali nell’anosognosia per l’emiplegia e sulle funzioni della corteccia premotoria ventrale e della giunzione temporo-parietale nella regolazione del senso di “agency”.
Il gruppo di ricerca fra Università di Pavia, Università degli Studi di Milano Bicocca, Ospedale di Niguarda Ca’ Granda e Irccs Galeazzi di Milano ha presentato a Roma uno studio di neuroimaging realizzato con risonanza magnetica funzionale (fMRI) che ha evidenziato che le convinzioni illusorie di movimento nei pazienti emiplegici anosognosici sono precedute da una attivazione cerebrale di regioni corticali implicate nel controllo motorio dell’emisfero intatto e di regioni motorie risparmiate dell’emisfero destro, a differenza dei pazienti emiplegici non anosognosici.
“I risultati ci portano a pensare – spiegano Gandola e colleghi – che le illusioni motorie nell’emiplegia dipendano da una combinazione di lesioni cerebrali strategicamente localizzate e dall’attività neurale residuale del network motorio frontoparietale. Questa scoperta fornisce un’evidenza all’ipotesi che l’attività delle cortecce motorie contribuisca alle convinzioni di una persona circa lo stato del proprio sistema motorio”.
Sempre al congresso Sinp, A. Giardina della Fondazione Santa Lucia di Roma e M. Olivieri dell’Università di Palermo hanno portato i risultati di uno studio sul ruolo della corteccia premotoria ventrale (vPMC) e della giunzione temporoparietale (TPJ) nella regolazione del senso di “agency”, ipotizzando una possibile interazione di queste aree corticali in compiti imitativi e contro imitativi (IC task) e in compiti di preparazione all’imitazione (PI task).
Nel primo caso (IC task) ai soggetti era richiesto di imitare il movimento della mano osservato in un filmato (risposta coerente) o di fare un movimento opposto (risposta incoerente), mentre nel secondo caso (PI task) ai soggetti era richiesto di preparare il movimento di alcune dita della mano e immediatamente dopo di imitare il movimento delle dita osservato in un filmato, con possibilità di eseguire una risposta coerente a quella osservata o incoerente nel caso di un movimento osservato differente da quello programmato.
I soggetti sono stati sottoposti a inibizione con stimolazione magnetica transcranica (rTMS) delle regioni corticali interessate ed è emerso che l’inibizione dell’attività della TPJ faceva diminuire i tempi di risposta delle risposte incoerenti, mentre l’inibizione della vPMC faceva aumentare i tempi di risposta delle risposte incoerenti. “Questi dati – dicono i ricercatori – suggeriscono che la TPJ e la vPMC codificano il conflitto che emerge dall’incoerenza fra se stessi e gli altri, sia in un contesto imitativo sia in un contesto contro imitativo”.
Sara D’Alberto
Laboratorio di Comunicazione giornalistica
Università degli Studi di Milano Bicocca
Reference:
Congresso annuale della Società Italiana di Neusopsicologia (Sinp), Fondazione Santa Lucia, Roma, 9-10 Novembre 2012, http://www.sinp-web.org
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