Lo hanno chiamato “effetto CSI”. E’ un fenomeno in rapida crescita nei tribunali americani, ove i giurati, influenzati dalle fiction televisive, avrebbero “attese irrealistiche in merito alle prove forensi e alle tecniche investigative”, come spiega all’Economist la criminologa Monica Robbers, che per prima lo ha portato all’attenzione della comunità scientifica.
“I giurati, ma non solo loro, si apettano infatti molto di più di quello che le scienze forensi sono attualmente in grado di fare”, aggiunge il patologo britannico Bernard Knight dell’Università di Glamorgan.
L’esposizione a serie televisive di successo imperniate sulle “scienze” forensi starebbe addirittura “alterando il sistema legale americano in modalità complesse e con ricadute di lungo periodo”, evidenzia Evan Durnal, ricercatore del Dipartimento di giustizia criminale della University of Central Missouri, in una rassegna di studi pubblicata in questi giorni su Forensic Science International.
Inoltre – prosegue Durnal – i giurati sono convinti di avere una conoscenza puntuale delle scienze forensi, per come le hanno viste in TV, cosa ovviamente non corrispondente al vero.
In realtà gli scienziati forensi non hanno a che fare con certezze, ma con probabilità e il metodo di calcolo di queste probabilità è estremamente complesso: ciò vale sia per le impronte digitali (probabilità di “matching” del 90%, di molto meno in caso di impronte lasciate da più soggetti) che per il DNA, spiegano gli esperti all’Economist.
Sul fronte opposto, influenzati a loro volta dalle fiction (che piacciono proprio a tutti), anche i criminali starebbero cambiando comportamenti e “modus operandi”: gli investigatori evidenziano che sono sempre meno le “tracce” lasciate sulla scena del crimine…
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