Parkinson, neuroni dopaminergici da fibroblasti

Parkinson, neuroni dopaminergici da fibroblasti.Messa a punto al San Raffaele di Milano una nuova tecnica per generare neuroni umani dopaminergici mediante conversione dei fibroblasti della pelle. La nuova metodica si basa sull’attivazione dei geni Mash1, Nurr1, Lmx1a nei fibroblasti, che si trasformano così in neuroni dopaminergici, quelli che nella malattia di Parkinson risultano carenti. Lo studio è pubblicato sull’ultimo numero di Nature.

Questi neuroni, chiamati iDA, neuroni dopaminergici indotti (induced DA neurons), avrebbero capacità funzionali simili a quelli del cervello. Infatti, i neuroni iDA mostrano attività elettrica spontanea, formano contatti sinaptici e rilasciano dopamina, il neurotrasmettitore principale che media normalmente la loro funzione nel cervello.

“Questa tecnica rappresenta un ulteriore sviluppo della tecnologia di riprogrammazione genetica proposta dal prof. S. Yamanaka di Kyoto per la generazione di cellule staminali riprogrammate (iPS), ma, a differenza di quest’ultima, la nuova tecnica non implica la generazione di cellule staminali: si tratta di una conversione diretta dei fibroblasti in neuroni dopaminergici. Questo protocollo evita la generazione di cellule staminali potenzialmente tumorali e quindi può essere da subito utilizzato in studi pre-clinici della malattia”, si legge in una nota stampa del San Raffaele.

Il lavoro è stato coordinato da Vania Broccoli, direttore nell’Unità di Cellule Staminali e Neurogenesi dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano in collaborazione con i gruppi di ricerca di Alexander Dityatev, Raul Gainetdinov, Stefano Taverna dell’Istituto italiano di Tecnologia (IIT) di Genova e da Stefano Gustincich della SISSA di Trieste. Lo studio si è avvalso inoltre della collaborazione di Gianni Pezzoli, Direttore dell’Istituto Parkinson Istituti Clinici di Perfezionamento (ICP) di Milano e della Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson.

I sintomi iniziali del Parkinson, che solo in Italia interessa più di 200 mila persone, causano disturbi motori di varia natura causati dalla degenerazione dei neuroni dopaminergici della sostanza nera mesencefalica e dalla perdita della dopamina, il neurotrasmettitore da loro prodotto.

“La possibilità di trapiantare nuovi neuroni che possano sostituire quelli perduti nel corso malattia è un’opzione terapeutica concreta, ma necessita di una sorgente di neuroni omologhi adatta al trapianto; fino ad oggi l’unica sorgente di neuroni utilizzabile è stata quella da tessuti fetali, ma la limitata disponibilità ed il loro grado di estrema eterogeneità ne hanno limitano il successo terapeutico creando anche forti perplessità di etica pubblica”, spiega Vania Broccoli, coordinatore dello studio.

“I neuroni iDA – prosegue Broccoli – presentano importanti vantaggi, come quello di poter essere generati dal paziente stesso, in maniera riproducibile, in un tempo relativamente breve e senza nessun rischio di tumori; comunque solo i prossimi studi in via di progettazione direttamente in modelli animali della malattia di Parkinson accerteranno se i neuroni iDA possano diventare una fonte adatta per questo tipo di utilizzo in clinica”.

Reference:

Caiazzo M et al., Direct generation of functional dopaminergic neurons from mouse and human fibroblasts. Nature, July 2011

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