Michael Jackson, cervello a pezzi, corpo in un congelatore

Michael Jackson, cervello a pezzi, corpo in un congelatore.C’è qualcuno (come sempre in questi casi) che pensa che Michael Jackson sia ancora vivo. E se lo immagina libero e felice, finalmente, come mai lo è stato nella “precedente” vita. Fatto sta che, come scrivono in questi giorni i tabloid britannici, il suo corpo sarebbe “tenuto sotto ghiaccio in un congelatore in una cripta al Forest Lawn Cemetery di Los Angeles, per consentire agli investigatori di raccogliere ulteriori prove sulla sua morte”. Allo stesso modo, il suo cervello sarebbe ancora in giro per laboratori, smembrato a piccoli pezzi, in attesa di nuovi test neuropatologici… Una bella beffa per il re del pop, che avrebbe preso in considerazione, fra le altre fantascientifiche soluzioni ai suoi problemi di esistenza, proprio la crionica, cioè le tecnologie dell’ibernazione, per preservarsi intatto in attesa di un “immortale risveglio”…

Dunque – come scrive David Gardner sull’Evening Standard di Londra – “a distanza di tre settimane dalla morte, Michael Jackson non avrebbe ancora avuto degna sepoltura, perché i detective a questo punto starebbero conducendo indagini per un omicidio a tutti gli effetti”. Sotto interrogatorio, fra gli altri, Conrad Murray, il medico che era con il cantante al momento del trapasso e che avrebbe cercato invano di rianimarlo, e Arnold Klein, dermatologo personale della star.

L’ipotesi attuale degli investigatori è che “Jacko” sarebbe morto per l’assunzione illegale di un potente anestetico, somministrabile soltanto in ambito ospedaliero. Le prove indiziarie a favore di questa ipotesi sarebbero le fiale di questo anestetico ritrovate dopo la morte di Jackson nell’ultima sua residenza, la Holmby Hills mansion. Ma la prossima mossa degli investigatori sarà resa nota solo quando i risultati dei test tossicologici ordinati dal coroner di Los Angeles saranno disponibili. E l’Evening parla di “evento imminente”.

Da parte nostra, abbiamo interpellato Ed Winter, vice direttore del coroner di Los Angeles, il funzionario che per primo ha rilasciato dichiarazioni alla stampa internazionale sulla morte del cantante, al quale abbiamo posto alcune domande in merito alla natura degli esami che verranno condotti sul cervello di Michael Jackson, alcune con interesse neuroscientifico, altre per stimolare una riflessione “neuroetica” sulla spinosa vicenda.

A Winter abbiamo chiesto:

  • Esattamente, che tipo di esami stanno per essere eseguiti sul cervello di Michael Jackson?
  • Che cosa vi aspettate di trovare nel suo cervello?
  • Al termine delle indagini, che tipo di procedure seguirete per restiturire il cervello di Jackson alla sua famiglia?
  • Negli USA è una prassi consueta “trattenere” il cervello di una persona a fini investigativi?
  • Se troverete anomalie che possono indicare una dipendenza da sostanze del cantante, che cosa farete a quel punto?
  • Negli USA esiste una legge che tutela le persone da indagini di questo tipo, condotte (ovviamente) senza il consenso della persona interessata?
  • Crede che lo studio del cervello di Michael Jackson potrà risultare di interesse per la ricerca neuroscientifica? Se sì, in che termini?

(Segue)

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Marco Mozzoni
Direttore Responsabile

1 Comment on "Michael Jackson, cervello a pezzi, corpo in un congelatore"

  1. ABITUDINE E MORALE

    Non so se esiste un’etica dell’abitudine, ma se penso a Michael Jackson a pezzi però… adoro la musica, la sua figura mi entusiasmava e inteneriva. Stupefacenti o no MK pensava di essere padre di due bambine bionde e con gli occhi azzurri. Era nero (se fosse sfuggito). Era una sensibilità devastabile, capace di cose impensabili! Si è trasformato in una improbabile Cleopatra.

    Un mistero, Jacksone era un mistero.
    Un artista, Jackson era un artista.

    Ci vuole molta abitudine per non essere schifati all’idea di Michael fatto a pezzi. Come Solomon Burke et al. erano vicini e superiori a noi.

    Cosa è lo schifo? Una difesa della natura.

    Perchè mi è scattata se vedo schifezze dal mattino alla sera?

    Perchè per me lui è ancora vivo! Non c’è bisogno di essere credenti per pensarla così: basta saper amare, basta essere rimasti “biologici”.

    Lo schifo: il “senso primordiale” dell’etica?

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