L’illusione della mano di gomma

L'illusione della mano di gomma.Ci inganniamo platealmente quando abbiamo la sensazione di percepire un tocco applicato su una mano di gomma posta di fronte a noi. Questa “illusione” viene spiegata da un gruppo di ricerca Inserm – Cimec in uno studio pubblicato sulla rivista della Public Library of Science (Folegatti A et al., Losing One’s Hand: Visual-Proprioceptive Conflict Affects Touch Perception, Plos One, Sept 7, 2009).

Quando abbiamo la sensazione di percepire un tocco applicato su una mano di gomma posta di fronte a noi, il nostro cervello si accorge della incongruenza tra le informazioni visive e corporee e modifica la percezione tattile, attenuandola.

Gli autori dello studio, Alessia Folegatti, Yves Rossetti e Alessandro Farné, del team INSERM (Institut national de la santé et de la recherche médicale) di Lione, in collaborazione con Frederique de Vignemont (Institut Jean-Nicod di Parigi) e Francesco Pavani (Cimec Università di Trento), si sono chiesti in che modo si modifica la percezione sull’arto reale soggetto a questa illusione.

Due i modelli esplicativi dei cambiamenti nella percezione della propria mano: secondo alcuni, sarebbero causati dal fatto che la mano di gomma “sostituirebbe” quella vera (il corpo non riconoscerebbe più la mano come propria), mentre per gli autori dello studio sarebbero da ascriversi al conflitto fra informazioni visive e informazioni propriocettive.

“In questo studio, la riduzione della percezione tattile si produce senza che il soggetto avverta alcuna perdita del senso di possesso della propria mano. Inoltre, grazie all’utilizzo di speciali lenti prismatiche che deviano lateralmente l’informazione visiva, gli autori hanno dimostrato che tale riduzione della prestazione tattile dipende dal fatto di avere disallineato l’informazione visiva circa la posizione della mano dall’informazione propriocettiva. In questo modo il tatto appare come extracorporeo e il nostro sistema mente cervello lo attutisce”, spiegano Farné e Pavani.

Ciò potrebbe far parte di un meccanismo per discriminare fra tatto ed anticipazioni “illusorie” del tatto. Un possibile risvolto clinico che questo studio suggerisce – dicono i ricercatori – è che alcuni disturbi somatosensoriali potrebbero essere almeno in parte legati a un disturbo del senso di posizione della propria mano.

In generale, queste ricerche gettano nuova luce nella comprensione dei disturbi che riguardano la consapevolezza del Sé corporeo, la percezione somatosensoriale propriocettiva e tattile e la percezione dell’immagine corporea, che può essere alterata a seguito di danni cerebrali o anche nei disturbi del comportamento alimentare.

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