Le meraviglie del cervello semantico

Le meraviglie del cervello semantico.Quante volte portiamo a termine una frase prima che il nostro interlocutore finisca di parlare? L’atteggiamento potrebbe agevolare la comunicazione, ma spesso e volentieri chi viene “anticipato” si infastidisce e – se siamo in confidenza – ce lo fa notare. Non si tratta di lettura del pensiero… Abbiamo “semplicemente” pescato il senso nella nostra memoria semantica, riuscendo a completare la frase nel modo più appropriato in quella situazione.

La semantica, nello studio del linguaggio, si interessa del significato delle parole e del loro contesto all’interno di frasi e testi. Una proiezione dell’espressione linguistica nella realtà, filosoficamente parlando. Una capacità che viene acquisita nel tempo, scientificamente provando. Dove risiede, allora, questa capacità?

In un lavoro pubblicato recentemente su PNAS, relativo a uno studio condotto presso Il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica, l’Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica e il Centro Neurospin di Parigi, Christopher Pallier e colleghi hanno ipotizzato che l’attività del cervello nella composizione del linguaggio aumentasse in proporzione al volume di parole contenute nel discorso, o testo scritto.

Venti partecipanti dovevano leggere dei testi composti da un certo numero di parole (da 1 a 12), inizialmente una fila di vocaboli con un significato ma impossibili da combinare tra loro, fino ad una frase di di senso compiuto che conteva 12 parole (es. “speriamo di offrirvi un’ora piacevole al giorno in compagnia di BrainFactor”). In parallelo, altrettanti soggetti leggevano gli stessi testi, ma con all’interno parole prive di senso che non permettessero di comporre un discorso (“spessiamo di offrirvi un’ara pittacele al giorno na coppoteva di Brainfactor”).

La risonanza magnetica funzionale (fMRI) applicata durante la lettura delle frasi da parte di entrambi i gruppi, ha mostrato il coinvolgimento simultaneo di sei aree del cervello: quattro appartenenti al solco temporale superiore e due parte del giro inferiore sinistro. Le modalità con cui queste aree si attivano, però, dipendono dal messaggio linguistico recepito. I testi con un significato stimolano maggiormente alcune di queste sei aree (polo temporale, solco temporale superiore anteriore, giunzione temporo-parietale), che risultano più attive delle altre (parte triangolare e orbitale del giro inferiore, solco temporale superiore posteriore).

Questa intensità non aumenta in modo lineare, cioè con l’aumento del numero di parole nella frase, ma ha un andamento logaritmico. Questo conferma la teoria della struttura ad albero delle frasi nel nostro cervello, da cui richiamiamo quotidianamente “frasi fatte” durante un discorso.

Vi siete mai chiesti perché il mestiere del correttore di bozze è uno dei più difficili e impegnativi? Ecco di seguito un esercizio che vi dà l’idea di quanto stiamo dicendo…

Mettetevi comodi e leggete ad alta voce queste poche righe:

“Secnodo un pfrosseore dlel’unviesrità di cmabridge, non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paorla, l’uinca csoa imnorptate è che la pimra e l’ulimta letetra sinao nel ptoso gituso. Il riustlato può serbmare mloto cnofsuo, ma noonstatne ttuto si può legerge sezna mloti prleobmi”.

Anche se una parte del vostro cervello stava probabilmente chiedendosi a quale dizionario malato si è rifatto l’autore… la vostra voce avrà pronunciato correttamente le parole una dopo l’altra. Anzi, vi sarete accorti che è stato più semplice leggere le parole pazze usando le corrispondenti parole “corrette” che pronunciarle “alla lettera”.

Tutto grazie alla memoria semantica, che riduce le parole senza senso a una sorta di illusione ottica… Ma di questo parleremo venerdì, quando tratteremo il tema della visione.

Alessandra Gilardini
Biologa
PhD in Neuroscienze

Referenze:

  • Pallier C, Devauchelle AD, Dehaene SProc Natl Acad Sci U S A. Cortical representation of the constituent structure of sentences. 2011 Feb 8;108(6):2522-7. Epub 2011 Jan 11

Articoli di BrainFactor che hanno trattato in questi anni il tema del linguaggio…

Il presente articolo è inserito nel contesto della maratona divulgativa di BrainFactor e Società Italiana di Neurologia (SIN) “L’Agenda del cervello: un argomento al giorno” in occasione della Settimana del Cervello promossa in tutto il mondo da Dana Foundation dal 14 al 20 Marzo 2011.

Be the first to comment on "Le meraviglie del cervello semantico"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.