CATANIA – In Italia ogni anno si registrano 30.000 nuovi casi di epilessia, 6.000 di Parkinson e 200.000 di ictus cerebrale. In aumento anche cefalee e Alzheimer, con un un impegno economico per il sistema sanitario nazionale sempre più elevato. Inoltre, nonostante la recente normativa, in vigore dal marzo 2010, la terapia del dolore sembra non decollare… E’ quanto emerge dal congresso della Società Italiana di Neurologia (SIN), che si è chiuso oggi a Catania.
Fra i temi di stringente attualità, al congresso è stato fatto il punto sullo stato dell’arte e sui problemi ancora aperti rispetto alla “normativa 38 sulla terapia del dolore e sulle cure palliative: la legge, che per la prima volta garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore e assicura al malato il rispetto della dignità della persona e della qualità delle cure, è entrata in vigore in Italia nel marzo del 2010; con questa normativa il Parlamento ha stanziato fondi per la riorganizzazione della formazione e delle reti assistenziali, dimostrando di aver recepito un’esigenza sia socio-economica che etica avvertita da tutta la popolazione”.
“Ma – denunciano i neurologi in una nota stampa – sono ancora pochi gli oppioidi prescritti dai medici per evitare sofferenze inutili ad almeno 250.000 malati terminali e a milioni di pazienti cronici: la prescrizione di farmaci anti-dolore, dal marzo 2010, è aumentata soltanto dell’8%; e sono pochi gli ospedali che rispettano l’obbligo, sancito dalla legge, di monitorare nella cartella clinica il livello di dolore di tutti i pazienti”. Al congresso SIN sono stati coinvolti rappresentati di diverse discipline neurologiche allo scopo di “mettere in atto le iniziative più adeguate affinché la normativa 38 possa trovare una effettiva attuazione in tempi rapidi”.
A Catania si è parlato anche di “Neurofarmaci: uso e abuso” con riferimento a epilessia, cefalea, nevralgie e malattia di Parkinson, patologie fra le più diffuse che possono essere trattate farmacologicamente. “In alcuni casi – si legge nella nota – la capacità del farmaco di controllare i sintomi e la peculiarità dei suoi meccanismi di azione, associati a tratti caratteriali particolari dell’individuo, possono indurre ad un abuso di farmaci a scopo para-edonistico: un classico esempio di questa possibilità lo si osserva nel trattamento del Parkinson, per il quale il farmaco generalmente utilizzato produce il continuo passaggio del paziente da uno stato di immobilità ad uno stato di mobilità anche eccessiva nell’arco di pochi minuti; consumi eccessivi determinano effetti da sovradosaggio sia motori che psichici come i comportamenti ossessivo-compulsivi o gli stati psicotici”.
Nella conferenza “La Neurologia incontra l’arte: la musica” il Prof. Giuliano Avanzini, neurofisiologo e Primario Emerito presso l’Istituto Neurologico Besta di Milano, si è confrontato con il cantautore Franco Battiato, in un incontro informale sul ruolo della musica quale aiuto alla medicina e alla neurologia in particolare. E’ stato ampiamente dimostrato come esistano legami molto stretti tra linguaggio, musica e programmazione motoria: i numerosi studi su neuroscienze e musica da un lato aprono nuove prospettive all’indagine dell’organizzazione anatomo-funzionale del cervello, dall’altro contribuiscono alla conoscenza dei fondamentali della musica, confermandone il valore di alcuni, come ritmo e melodia, ma rimettendone in parte in discussione il significato.
Infine, nel corso del simposio “Organizzazione assistenziale e continuità di cura nelle malattie del sistema nervoso. Quale futuro?” sono emersi “numeri che parlano chiaro: in Italia ci sono circa 50.000 malati di sclerosi multipla, oltre 200.000 di Parkinson e milioni di pazienti colpiti da ictus; per offrire la migliore assistenza bisogna assicurare un intervento rapido ai pazienti in fase acuta e garantire ai malati cronici un’assistenza ed una cura costanti. Infatti, mentre molte patologie neurologiche, come Parkinson, Alzheimer e sclerosi multipla, richiedono un trattamento ed un’assistenza a lungo termine, altre – cefalee, epilessia e ictus – necessitano di una rapida diagnosi e di un tempestivo trattamento nella fase acuta”. L’urgenza rappresenta un ambito che impegna significativamente i reparti di Neurologia, oltre 220 in Italia, che ricoverano il 75% dei pazienti direttamente dal pronto soccorso, ove un terzo delle consulenze richieste riguarda proprio i sintomi neurologici…
Il presidente SIN, Prof. Antonio Federico, Ordinario di Neurologia al Dipartimento di Scienze Neurologiche, Neurochirurgiche e del Comportamento dell’Università degli Studi di Siena, si è dichiarato soddisfatto… Oltre 2000 i neurologi intervenuti, con più di 300 comunicazioni orali, 900 poster e diversi simposi che hanno fatto il punto sui diversi aspetti delle più importanti malattie del cervello, dei nervi e dei muscoli, con l’obiettivo di accrescere la conoscenza sui progressi della ricerca, favorendo una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica in termini di riconoscimento dei sintomi e di prevenzione.
Be the first to comment on "Italia, terapia dolore non decolla…"