Internet sta sviluppando una coscienza?

la rete nel cervelloIn termini ingegneristici, non sembra difficile scorgere similarità fra la complessità del cervello umano e il vasto network di nodi e connessioni che è internet: entrambi i sistemi sono in grado di mantenere, elaborare, richiamare e trasmettere informazioni. Ma è possibile che un giorno la rete diventi anche “cosciente”? Ne discute Michael Brooks sull’ultimo numero del New Scientist (Brooks M, Unknown internet: Could the net become self-aware?, NewSci, 2009).

“In effetti internet si comporta come se avesse una mente, anzi potrebbe avere già sviluppato un certo grado di coscienza” ha confessato Ben Goertzel, direttore dell’Artificial General Intelligence Research Institute (AGIRI), al New Scientist. “Certo internet non avrà lo stesso tipo di coscienza degli esseri umani”, precisa Brooks poco di seguito.

Bisogna però capirsi su che cosa si intende con il termine “coscienza”… Per Francis Heylighen, che studia intelligenza artificiale alla Libera Università di Brussels (VUB), la coscienza non sarebbe che un “sistema di meccanismi per rendere più efficiente l’elaborazione di informazioni, cioè più una questione di regolazione fine che di salto qualitativo a un livello totalmente diverso”, dunque internet potrebbe benissimo trasformarsi in una “rete autocosciente tendente al continuo miglioramento delle proprie conoscenze e abilità”. Goertzel auspica addirittura un intervento umano “per aiutare la rete a svegliarsi, perché le prospettive per l’umanità sarebbero migliori con una mente di internet emergente, coerente e propositiva”.

Ma quando questo potrà accadere? Secondo Heylighen “tutto dipende dai fashion trends… se l’impegno profuso nello sviluppo dei social network venisse orientato allo sviluppo della coscienza di internet, ciò potrebbe accadere in meno di 10 anni”.

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Marco Mozzoni
Direttore Responsabile

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