Alcuni farmaci prescritti per curare disturbi comuni come allergie, asma, insonnia, ipertensione, problemi vascolari possono inlfuire negativamente sulle normali funzioni cognitive del cervello, particolarmente durante l’invecchiamento. Una rassegna clinica sugli effetti cognitivi degli anticolinergici è stata pubblicata sul Journal of Clinical Interventions in Aging (Campbell N et al., The cognitive impact of anticholinergics: A clinical review, JCIA, 2009).
Secondo lo studio, fra i farmaci sarebbero quelli con effetto anticolinergico, comunemente prescritti per curare l’insonnia, a disturbare maggiormente il cervello. “Il pubblico, i medici, la stessa Food and Drug Administration, devono essere informati sul ruolo che i farmaci di uso comune e gli anticolinergici in particolare possono avere nell’insorgenza di deficit cognitivi. I pazienti dovrebbero segnalare al proprio medico quali farmaci da banco stanno assumendo; dal canto loro, i medici, che spesso considerano questi farmaci semplicemente come antistaminici, antidepressivi, antiipertensivi, coadiuvanti del sonno ecc. devono rendersi conto che le loro proprietà anticolinergiche sono sistemiche e possono compromettere la salute del cervello”, ha dichiarato il coordinatore dello studio, Malaz Boustani, professore alla Indiana University (IU) School of Medicine e ricercatore presso il Center for Aging Research della stessa università.
“Uno degli obiettivi del nostro lavoro è esortare la FDA ad ampliare il suo processo di valutazione sulla sicurezza, considerando gli effetti di questi farmaci non solo su cuore, fegato e reni ma includendo anche gli effetti sull’organo più prezioso dell’essere umano, il cervello” ha sottolineato Boustani.
“L’informazione su questi argomenti è di estrema importanza, visto che più del 50% degli adulti in età avanzata assume quotidianamente farmaci con un certo grado di effetto anticolinergico”, ha aggiunto Noll Campbell, autore principale dello studio.
Il gruppo di farmacoepidemiologia del IU Center for Aging Research sta attualmente conducendo uno studio su 4.000 soggetti anziani per determinare se l’assunzione a lungo termine di farmaci a effetto anticolinergico sia legata allo sviluppo irreversibile di disturbi cognitivi dell’invecchiamento quali l’Alzheimer.
Sempre a proposito degli effetti collaterali dei farmaci, segnaliamo il numero di oggi del settimanale L’Express, la cui copertina è dedicata al “libro di accusa” firmato dal medico Sauveur Boukris sulle “medicine che ci fanno ammalare”, che in Francia provocherebbero dagli 8.000 ai 13.000 decessi ogni anno, oltre a 130.000 ricoveri per complicazioni conseguenti all’assunzione di medicinali. L’Express ha attivato un forum in cui Boukris risponde alle domande dei lettori, non pochi interessati agli effetti collaterali dei farmaci sul cervello.
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