ROMA – Allegro, sereno, simpatico, parte subito col “tu” chiamandoti per nome.
Non dà proprio l’idea di essere un esorcista, per come ce li si immagina dai film. E’ padre Cesare Truqui, dei Legionari di Cristo. Opera in Svizzera, nella diocesi di Coira. Lo abbiamo conosciuto in occasione del IX corso di “Esorcismo e preghiera di liberazione” che si tiene in questi giorni all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma.
Che cos’è l’esorcismo? Chi lo può praticare? Chi si rivolge all’esorcista e perché? Quanti esorcismi vengono eseguiti in Italia ogni anno? Quali sono i confini fra esorcismo e psicoterapia? Esistono esempi di “collaborazioni” fra esorcisti, medici, psichiatri, psicologi e altre figure di aiuto?
Ma non si tratta, ragionevolmente, soltanto di suggestione o di “effetto placebo” come per i farmaci? E, come nel caso dei farmaci e delle terapie correnti, può avere effetti collaterali? Se non va a buon fine, in quei casi estremi che si fa?
Come si spiega infine il crescente interesse di medici e psicologi verso queste pratiche di “guarigione” ai confini della “scienza” per come oggi la intendiamo?
Ne parliamo con padre Cesare, esorcista dei Legionari di Cristo.
Ascolta la registrazione.
Questa la registrazione audio del colloquio di Marco Mozzoni con padre Cesare Truqui, LC, esorcista. La durata complessiva della registrazione, realizzata il 5-5-2014 all’Ateneo Pontifico Regina Apostolorum di Roma, è di 22 minuti: mozzoni-truqui-2014.mp3 (link).
Padre Cesare Truqui, LC
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