Il National Institute on Drug Abuse (NIDA) diretto da Nora Volkow ha pubblicato in questi giorni un rapporto dedicato allo stato dell’arte della ricerca sulla comorbilità, condizione di coesistenza in un unico soggetto di dipendenza da sostanze e di altri disturbi psichiatrici (Volkow et al., Comorbidity: Addiction and Other Mental Illnesses, NIDA 2009).
“Negli ultimi 20 anni è cresciuta significativamente la prevalenza di uso di droghe fra persone diagnosticate per disturbi mentali e viceversa: studi recenti dimostrano che pazienti con disturbi dell’umore o disturbi d’ansia hanno probabilità doppia di incappare nella tossicodipendenza e lo stesso è vero per il contrario” spiega il direttore NIDA Nora D. Volkow nell’introduzione al rapporto.
“Non abbiamo ancora conoscenze sufficienti a predire con precisione se e quando uno dei due disturbi porterà allo sviluppo dell’altro, né come prevenire la comorbilità nel suo insieme; sappiamo comunque che l’elevato tasso di comorbilità ci spinge a un approccio comprensivo all’intervento, in grado di identificare, valutare e trattare i rispettivi disturbi simultaneamente”, prosegue la Volkow.
Il rapporto illustra i fattori comuni che portano alla comorbilità, conosciuta anche come doppia diagnosi, incluso la vulnerabilità genetica e quella legata al sesso, le regioni cerebrali condivise dai due tipi di disturbo, l’influenza dei fattori di sviluppo e fa il punto sullo stato dell’arte della diagnosi e del trattamento di questa complessa condizione patologica. Il rapporto è stato presentato in USA la scorsa settimana in una due giorni di congresso sul tema “Addressing Substance Abuse and Comorbidities Among Military Personnel, Veterans, and Their Families”, organizzata dal NIDA in collaborazione con: U.S. Army Medical Research and Materiel Command; the Department of Defense Health Affairs; the National Institute of Mental Health; the National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism; the National Heart, Lung, and Blood Institute; the National Cancer Institute.
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