A che punto è la ricerca sulle terapie rigenerative dei tessuti che costituiscono il sistema nervoso? Quali sono i risultati sino ad ora ottenuti dall’utilizzo delle cellule staminali in questo ambito della ricerca scientifica? Quali le sfide ancora aperte? E’ quanto si discute in uno studio pubblicato questo mese su Lancet Neurology (Koch et al., Emerging concepts in neuronal stem cell research…, The Lancet Neurology, Sept 2009).
L’induzione dei processi molecolari di sviluppo e specificazione cellulare in colture di cellule staminali embrionali umane (ESCs) ha consentito la generazione in vitro di vari tipi cellulari neuronali e gliali, utilizzabili in esperimenti di trapianto in modelli animali di patologie neurodegenerative di vario tipo. Ma a dispetto dei risultati positivi ottenuti da questi esperimenti, affinché si possa arrivare a una applicazione clinica nell’uomo, molti obiettivi devono essere ancora raggiunti, come il controllo della proliferazione e differenziazione delle ESCs e dei loro derivati neuronali e il problema della immunocompatibilità nei trapianti di cellule eterologhe.
La derivazione di cellule staminali pluripotenti autologhe da tessuti somatici, rappresenterebbe una potenziale strategia alternativa utile per ovviare ad alcune delle suddette limitazioni. Tuttavia, anche in questo caso, nonostante siano stati conseguiti risultati incoraggianti in modelli animali patologici, la mancanza di conoscenze chiave rende a oggi difficoltoso stabilire un protocollo standard di riprogrammazione genetica, utilizzabile nelle terapie sull’uomo, che consenta di ricondurre cellule somatiche differenziate ad uno stato indifferenziato pluripotente.
“Per ogni traguardo raggiunto, se ne apre uno nuovo da raggiungere e tutto ciò che si ottiene in laboratorio non si traduce automaticamente in un successo nell’uomo”, sottolinea Philipp Koch, dell’Istituto di Neurobiologia Ricostruttiva dell’Università di Bonn e autore principale della review.
Nonostante la rigenerazione cellulare rimanga lo scopo principale della ricerca applicata sulle staminali, quanto ottenuto sinora apre la strada a un utilizzo alternativo delle staminali nella ricerca sulle patologie neurodegenerative: la produzione di sistemi cellulari neuronali umani stabili da ESCs che riproducano le caratteristiche fenotipiche patologiche, meglio di quanto possano fare i modelli animali. Tali sistemi costituiscono un prezioso strumento nello studio dei meccanismi di patogenesi di complesse malattie e nell’identificazione di nuovi bersagli terapeutici.
Contribuendo sia alla comprensione dei processi patogenetici che allo sviluppo di nuove terapie, si prevede che la ricerca sulle staminali continuerà nei prossimi tempi ad accrescere la sua importanza sia nel campo della neurologia che in altri ambiti della medicina.
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