Censis: individuo in crisi, serve risposta collettiva

ROMA – “Privati del conforto di una teleologia rassicurante e senza più credere alle radiose promesse della modernità, nella nuova età dei rischi i più cercano una profilassi per l’immunizzazione dai pericoli correnti: nell’immaginario collettivo si è sedimentata la convinzione che tutto può accadere, anche l’indicibile.”

Questa la fotografia del Paese, scattata dal 56° rapporto Censis presentato oggi a Roma presso il Cnel. L’85% degli Italiani teme infatti ormai che anche eventi geograficamente lontani possano cambiare improvvisamente e radicalmente la propria quotidianità e stravolgere i propri destini.

Al di là dei numeri, che ovviamente non mancano, sono i messaggi quest’anno a essere importanti.

“Non basta più l’individuale adattamento, quello che manca è una risposta collettiva”, ha detto in conferenza stampa il presidente del Censis Giuseppe de Rita, facendo notare che anche “le riforme sono tutti schemi abbozzati, promesse, qualcosa che fatica a diventare concreto: viviamo nella latenza della risposta”.

Questo “prolungamento della fase latente della vita sociale – spiega la nota stampa – comporta il rischio di una masochistica rinuncia, senza forza e ambizione, a ogni tensione a trasformare l’assetto sistemico e civile della nostra società”.

“Lo scivolamento in basso degli investimenti sociali hanno finito per appiattire tutto sull’esistente”. E nulla come la conservazione dell’esistente genera più contraddizioni e diseguaglianze, perché “l’individuale adattarsi al mondo smarrisce ogni responsabilità collettiva di futuro”.

Ormai viviamo in “una società senza: territori senza coesione sociale, scuole e università senza studenti, sanità senza medici e infermieri”…

È allora “la malinconia a definire oggi il carattere degli italiani, il sentimento proprio del nichilismo dei nostri tempi, corrispondente alla coscienza della fine del dominio onnipotente dell’io sugli eventi e sul mondo, un io che è costretto a confrontarsi con i propri limiti”.

Parole che fanno riflettere e, si spera, muovere presto a un rinnovato agire collettivo.

Photo by Jason Wong on Unsplash

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