BRUSSELS – In Europa, più del 60% delle persone che soffrono di “mal di testa” non sarebbe soddisfatto delle cure. Lo rivela l’indagine Access to Care for People with Headache, in corso di presentazione al Parlamento Europeo da Mairead McGuinness, MEP, Audrey Craven, presidente della European Headache Alliance (EHA), Cristina Tassorelli, vice presidente EHA, Fabio Antonaci, presidente della European Headache Federation (EHF).
Le principali ragioni di insoddisfazione rilevate nell’indagine realizzata dalla European Headache Alliance sarebbero l’inefficacia delle cure e la difficoltà a reperire uno specialista.
“E’ importante che la condizione di queste persone venga considerata un disturbo realmente disabilitante”, ha dichiarato in conferenza stampa Mairead McGuinness.
“La cefalea e l’emicrania dovrebbero essere gestite a livello di medicina di base e solo i casi refrattari dovrebbero essere destinati agli specialisti, ma per raggiungere tale obiettivo le organizzazioni dei pazienti e del personale sanitario attive in Europa nel campo dovrebbero lavorare insieme”, ha sottolineato Audrey Craven.
“In tale direzione, risulterà decisivo sviluppare specifici programmi di formazione per l’aggiornamento del personale sanitario sulla diagnosi e il trattamento di questa condizione medica”, ha aggiunto la Craven.
Nel 2005 l’emicrania è stata definita dalla European Headache Federation e dalla World Headache Alliance “l’epidemia dimenticata” (Dichiarazione di Roma).
L’indagine, i cui risultati sono in corso di presentazione a Brussels da parte della professoressa Cristina Tassorelli, medico neurologo, ha coinvolto 13 organizzazioni di 12 Paesi europei: Belgio, Finlandia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Serbia, Spagna, Svezia, Regno Unito. Gli intervistati erano principalmente donne (84%) fra i 20 e i 60 anni (91%) sofferenti di emicrania (82,3%). La maggioranza (65%) era in cura presso un medico: il 40% faceva riferimento a un medico di base, il 32% a un neurologo. Tutti gli intervistati assumevano regolarmente farmaci sintomatici, mentre meno di un terzo di loro assumeva farmaci a scopo di profilassi.
In serata il professor Fabio Antonaci, medico neurologo, farà il punto sullo stato dell’arte delle attività europee a quattro anni dalla Dichiarazione di Roma sull’emicrania.
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