Bambini attenti, non fidatevi di Babbo Natale…

Bambini attenti, non fidatevi di Babbo Natale...Chi lo avrebbe mai detto? Babbo Natale accusato di essere un corruttore di giovani, un nemico della salute pubblica… Non è uno scherzo. E’ quanto sostiene un articolo di Nathan Grills oggi pubblicato sul British Medical Journal (Grills N et al., “Santa Claus, a public health pariah?”, BMJ, Dec 19-26, 2009).

“Chi si occupa di salute pubblica deve prendere coscienza di quello che i capitalisti delle grandi multinazionali avevano già capito anni addietro: Santa Claus vende…” Il problema è che “a volte vende prodotti pericolosi per la salute”. Parola di Nathan Grills, del dipartimento di medicina preventiva della Monash University di Melbourne, Australia, autore dell’articolo del British Medical Journal destinato a far discutere non poco.

Studi recenti dimostrano che fra i pazienti ospedalizzati la conoscenza di Babbo Natale è pressoché universale e, vista la sua popolarità, avrebbe “una considerevole influenza sui comportamenti individuali e sociali, non necessariamente positivi”.

Se è vero, come è vero, che se i bambini americani sanno chi è il pupazzone di McDonald’s ma non chi è il loro presidente o il Papa, Babbo Natale sa fare meglio, essendo il personaggio in assoluto più famoso, anche di Ronald McDonald.

Dunque, arogmenta Grills, se Ronald McDonald è stato un veicolo così efficace per il marketing degli hamburger sui giovani, chissà cosa può fare (cosa ha già fatto, per la verità) Santa Claus, testimonial della Coca Cola sin dai primi anni 30 e di numerose altre aziende dai 50 in poi, tanto da essere oggi considerato “il più grande venditore di tutti i tempi”.

Ma cosa vende di così pericoloso Babbo Natale, da far drizzare i capelli al British Medical Journal?

Intanto promuove un modello negativo, di obesità associata ad allegria e giovialità, che è stato misurato con studi epidemiologici che dimostrano una forte correlazione fra grado di venerazione di Santa Claus e obesità infantile nei diversi paesi.

Inoltre “si è prestato a campagne pubblicitarie di noti marchi di sigarette”, per la verità oggi messe al bando in molti paesi. Comunque, l’ha fatto e non si addice a Babbo Natale…

Poi beve prima di mettersi alla guida… Tradizione vuole che gli si lasci sul tavolo un bicchiere di brandy nella notte in cui porta i regali ai bambini e “chissà quanto deve essere oltre il limite dopo milioni di case visitate”. Le madri americane sembra inizino a farsi prendere dal dubbio di alimentare nei loro figli lo stile “drink & drive”, bersagli di tante campagne di prevenzione nel mondo.

Poi può essere un “veicolo di malattie infettive”, visto che bacia tutti e spinge le persone ad abbondare nello scambio di baci (e mononucleosi, salmonella, influenza H1N1?) sotto Natale. Il problema è reale, spiega BMJ, perché negli USA chi veste i panni di Santa Claus è soggetto a verifica dei precedenti penali, ma non a un controllo sanitario preventivo, pur essendo il suo compito principale quello di avvicinare bambini e famiglie.

Gli studi sugli effetti sanitari di Babbo Natale sono in crecita, certifica BMJ, che auspica una maggiore regolamentazione della sua presenza negli spot pubblicitari destinati in particolare ai bambini.

In ogni modo, con qualche giorno d’anticipo, buon Natale a tutti.

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Marco Mozzoni
Direttore Responsabile

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