Più del 50% dei giovani italiani fra i 12 e i 14 anni ha un profilo su Facebook e usa chat e sistemi di messaggistica (75%) esponendosi a “comportamenti a rischio”: parla di sesso in rete il 31% e dà numeri di telefono agli amici virtuali il 21% di loro. “C’è uno scollamento fra società degli adulti e società degli adolescenti”, ha dichiarato pochi minuti fa a radio RAI 1 Maurizio Tucci della Società italiana di pediatria, che presenta oggi a Pisa il rapporto La società degli adolescenti.
“I genitori hanno rinunciato al ruolo genitoriale, cercano di fare gli amici, ma i figli le regole comunque le vogliono, anche per poterle contrastare – ha sottolineato Tucci -; la maggior parte degli adolescenti ha la TV in camera, ma il picco di ascolti televisivi si registra durante i pasti: questo la dice lunga sul dialogo esistente fra genitori e figli in famiglia…”
Il 97% dei giovani possiede oggi un computer, rispetto al 35% del 2000. L’80% di loro usa Youtube. Ma non è solo internet ad essere apprezzato dalle giovani generazioni: invertendo il declino di consumo riscontratosi gli scorsi anni, il 23% degli adolescenti starebbe davanti alla TV per più di tre ore al giorno, con influenze negative – sostengono i pediatri, secondo quanto riporta ANSA – quali ad esempio l’indifferenza rispetto alla violenza (51%).
Infatti il 41% del campione indagato (1.300 studenti medi inferiori) diciara che non riporterebbe agli adulti eventuali atti di bullismo subiti e ben il 21% ritiene che in determinate circostanze “è giusto essere razzisti”, dato che sale a circa il 28% fra i maniaci del web. Infine crollerebbe la percentuale di adolescenti che si consulta con genitori e insegnanti per predere decisioni importanti, mentre aumenta il coinvolgimento dei coetanei.
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